PRESENTAZIONE DEL LIBRO: "GLI INSABBIATI"

- Sabato 27 marzo 2010 - ore 18,30 -
presso la Sala “Falcone e Borsellino” - Ragusa Ibla
incontro con Luciano Mirone,autore del libro
“Gli insabbiati”
Storie di giornalisti uccisi dalla Mafia e sepolti dall’indifferenza
Otto storie siciliane, otto storie di giornalisti assassinati, sequestrati o addirittura "suicidati”, otto storie
ambientate nell'Italia dei delitti impuniti, della memoria corta, della democrazia dimezzata. Luciano
Mirone ricostruisce le vicende di chi, animato dall'amore per la verità, ha pagato con la vita la sfida alla
mafia e ai poteri occulti.
- moderatore Marco Bianco - Radio RTM -
- interverrà Dario Montana - Libera CT -
Anteprima della serata: rappresentazione teatrale della Compagnia
Teatro di Modica su Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato
- Nuova Libreria Iblea - Via Plebiscito n. 5 - Ragusa - Tel./ Fax 0932/258423
- Ubik - Corso XXV Aprile n.17 - Ragusa Ibla - Tel./ Fax 0932/682897

Il Presidio Libera di Ragusa:Presentazione "Gli Insabbiati" di Luciano Mirone









Il presidio di Libera Ragusa, di cui il CUI, insieme ad altre associazioni è parte costituente, e la libreria Ubik invitano la cittadinanza a partecipare alla presentazione del libro di Luciano Mirone, "Gli Insabbiati".

Sarà presente l'autore insieme a Dario Montana, il fratello del commissario Beppe Montana ucciso a Palermo negli anni '80

All'evento precederà la rappresentazione di "Felicia Bortolotta" a cura del Piccolo Teatro di Modica

Il testo narra dei giornalisti uccisi dalla mafia in Sicilia.
Le parole di chi è caduto per difendere la verità, la giustizia e la democrazia, combattendo la Mafia, denunciando la segreta natura dell’alleanza tra Mafia e Stato, o tra logge massoniche e altro Stato, indagando sulle dinamiche di queste loro interazioni e sulle personalità implicate, nominando i responsabili – quale che sia il loro potere e il loro grado istituzionale – hanno un valore differente. Dovremmo soppesarle, assaporarle e interiorizzarle, pensando che quel sangue non è stato versato invano: che da ognuno di noi dipende che quel sangue fertilizzi il tempo nostro, rinnovandolo, che da ciascuno discende che quei nomi divengano paradigmi, e infine che a tutti si richiede il sostegno ai nuovi giornalisti d’inchiesta, coraggiosi sino alla follia: non rimangano isolati, loro e i loro editori... Non rimangano inascoltati...

Tagli, classi in meno, disagi e carenze: il primo bilancio della riforma Gelmini

Piccoli smistati, studenti lasciati soli, disabili col sostegno dimezzato. E poi lezioni ridotte all'osso, mancanza di docenti e presidi alla ricerca di prof

Tagli, classi in meno, disagi e carenze: il primo bilancio della riforma Gelmini

Fra due mesi e mezzo si chiuderà il primo dei tre anni di "riordino" voluti da Tremonti. In meno 133 mila posti e 8 miliardi di euro nella scuola pubblica


di SALVO INTRAVAIA

ROMA
- Piccoli smistati tra le classi, disabili col sostegno dimezzato e ragazzini in giro per la scuola con la sedia tra le mani alla ricerca di un insegnante che li ospiti. E ancora: classi sempre più affollate, lezioni ridotte all'osso, studenti lasciati da soli per mancanza di docenti disponibili e presidi alla disperata ricerca di prof da mandare in classe. Ecco, dati alla mano, un primo bilancio della riforma Gelmini a sei mesi dall'inizio delle lezioni.



Taglio di 133 mila posti e di 8 miliardi. Quello che si concluderà tra due mesi e mezzo è il primo dei tre anni di "riordino" del sistema di istruzione pubblico voluto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che porterà al taglio di 133 mila posti (87.500 cattedre e 42.700 amministrativi, tecnici e ausiliari) e 8 miliardi di euro nella scuola pubblica. La scuola primaria, con l'introduzione del "maestro unico prevalente", ha pagato il prezzo più alto.

Gli effetti. Per comprendere la dimensione e gli effetti dei tagli è sufficiente citare alcuni numeri a qualche circostanza. Sette mila alunni in più, nel 2009/2010, hanno trovato posto in 1.684 classi in meno. Inoltre, l'abolizione del modulo di tre insegnanti su due classi e delle compresenze ha fruttato, al momento, 12.426 posti in meno dello scorso anno. Le conseguenze le conoscono bene i dirigenti scolastici, costretti quando manca una maestra si assenta per uno o due giorni a suddividere la classe nelle altre aule. In questo modo, le altre maestre si ritrovano a gestire anche 35 alunni e bambini rimasti senza insegnante per quel giorno non faranno lezione. L'unica nota positiva è l'aumento delle classi a tempo pieno, ovviamente a scapito di quelle a tempo normale.

La scuola media. Alla scuola media il copione si ripete, ma con una variante: i singoli direttori scolastici regionali, quest'anno, sono riusciti a stipare 18 mila ragazzini in più risparmiano addirittura 220 classi. Ma questa volta, contrariamente a quello che è avvenuto alla scuola primaria, sono diminuite anche le classi a tempo prolungato: meno 1.675 classi in tutto. A farne le spese sono stati i prof. Le cattedre sparite sono oltre 18 mila e, senza più ore a disposizione per le supplenze, ogni giorno coprire tutte le classi per tutte le ore è un autentico rompicapo. A spiegarlo è una preside, che per evitare guai preferisce rimanere anonima. Oltre all'orario delle lezioni - racconta - quest'anno abbiamo predisposto anche uno schema dal quale gli alunni possono evincere in quale classe recarsi se dovesse mancare l'insegnante". In poche parole, i ragazzini sanno in ogni momento in quale classe si devono presentare se, ad esempio, alla terza ora manca il docente. Basta munirsi di sedia e dare un'occhiata al planning affisso in corridoio. Ma anche in questo caso i malcapitati insegnanti sono costretti a gestire una superclasse. E il meccanismo si inceppa se si assentano contemporaneamente più docenti. "Se anche nella classe ospitante manca il professore, le cose si complicano", spiega la preside. In corridoio si crea una bolgia, con decine di ragazzini in cerca di una sistemazione. Intanto il tempo passa.

Le superiori. Al superiore, dove sono sparite più di 10 mila cattedre, gli studenti sono più grandi ed è possibile anche farli uscire in anticipo se viene a mancare il docente delle ultime ore. Ma in alcuni casi si assenta anche il docente delle prime ore e non è raro che i ragazzi si trovano a fare lezione, per quella giornata, per una sola ora: ingresso alle 10 e uscita alle 11, ad esempio. Quando le assenze bucano l'orario in mezzo e non c'è nessuno da mandare in aula i dirigenti scolastici hanno tre possibilità: dividere la classe, mandare in aula un bidello o lasciare da soli gli studenti. E sono queste due le strade più praticate.

Il sostegno. Altra nota dolente riguarda il sostegno. Sono difficili da contare le sentenze dei Tribunali amministrativi che intimano al ministero dell'Istruzione di ripristinare il diritto degli alunni disabili ad essere assistiti da un docente di sostegno per l'intera giornata. "Non è moralmente tollerabile oltre che giuridicamente illegittimo - recita una recente sentenza del Tar Lazio a favore di due famiglie sarde - che per il perseguimento di obiettivi di riduzione di spesa, gli uffici periferici del ministero della Pubblica istruzione provvedano a effettuare tagli indiscriminati agli organici degli insegnanti di sostegno degli alunni disabili gravi". In entrambi i casi le ore di sostegno, per altrettanti bambini della scuola materna, erano state dimezzate da 25 ore a 12 e mezzo. In effetti i numeri danno ragione ai giudici. Quest'anno, frequentano le classi italiane 5.399 portatori di handicap in più ma i docenti specializzati sono diminuiti di 422 unità. Risultato: meno ore di sostegno per tutti e alunni disabili lasciati per parecchie ore al proprio destino o inviati nei corridoi con i bidelli, che sono 10 mila in meno dello scorso anno.

E il prossimo anno? Le prospettive sono nere: altri 40 mila posti in meno, classi che possono arrivare a 30 alunni e riforma della scuola superiore che taglierà ore di lezione e materie di insegnamento.

http://www.repubblica.it/scuola/2010/03/17/news/bilancio_riforma_gelmini-2704623/?rss

VENERDI 12 MARZO ORE 15.30 RIUNIONE CUI

Venerdì 12 marzo ore 15.30 IN VIALE DEL FANTE 10 (piano 2) riunione CUI:

-PUNTO SULLA QUESTIONE UNIVERSITARIA;
-ELEZIONI UNIVERSITARIE;
-IL PERCORSO DI ADESIONE DEL CUI A LIBERA, patto associativo antimafia;
-varie ed eventuali.

LA VICENDA DELL'UNIVERSITA' IBLEA DA MAGGIO 2009 A INIZIO MARZO 2010

DOCUMENTO SULLA VICENDA DELL'UNIVERSITà IBLEA DA MAGGIO 2009 A FEBBRAIO 2010


fine maggio 2009: Giovanni Mauro è stato eletto Presidente del Consorzio Universitario ibleo. Il Cda ha preso atto delle dimissioni di Peppe Drago ed ha eletto l'ex senatore di Forza Italia, rimanendo coerente con la chiave bipartisan che prevedeva il presidente di centro destra e il vicepresidente di centro sinistra.
il primo atto del neo presidente e di tutto il Cda sarà la missione a Catania dal rettore Antonino Recca per mettere alcune cose in chiaro.
Il Consiglio di amministrazione dell’Università ha minacciato la chiusura dei corsi di laurea di Ragusa a partire dall’anno accademico 2009/2010 se il Consorzio non onora il debito dell’anno in corso entro il 31 maggio. «Siamo pronti a dare i 5/12 all’Università di Catania - ha detto Giovanni Mauro - anche subito. Ma l’atteggiamento del rettore non piace al Cda e non piace neanche ai soci. Noi abbiamo onorato smepre i debiti». L’Università di Catania deve avere da Ragusa 3.900.000 euro per i corsi di laurea che sono attivi.

Ovviamente la chiusura minacciata dal rettore si riferisce, caso mai dovesse avverarsi, alla non attivazione dei primi anni. Il Cda ed i soci intanto chiamano a raccolta tutti per lunedì alle 10 alla Camera di Commercio per una grande assemblea a difesa dei corsi di laurea ragusani.

Attualmente sono attivi: Laurea Magistrale in Giurisprudenza, la Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, il Corso di Laurea Triennale e Specialistica in Scienze e Tecnologie Agrarie, Tropicali e Subtropicali, il Corso di Laurea Triennale in Studi Comparatistici, il Corso di Laurea Triennale in Scienze della Mediazione Linguistica, il Corso di Laurea Specialistica in Culture Europee ed Extraeuropee e il Corso di Laurea Specialistica in Lingue e Culture Orientali, tutte, queste ultime, facenti parte della Facoltà di Lingue e Letterature straniere.

Pronti ad occupare la sede del Rettorato. Consiglio di amministrazione e studenti sono disposti a fare le barricate per salvare l’Università di Ragusa che il Rettore Antonino Recca dell’Ateneo di Catania vuole portare a termine. Una protesta che dovrebbe coinvolgere sindaci e parlamentari. Perchè ieri mattina ha pubblicato il manifesto degli studi dell’anno accademico 2009/2010 ed a Ragusa non saranno attivati i primi anni dei corsi di laurea delle Facoltà di Agraria, Giurisprudenza, Lingue e Letterature Straniere e Medicina e Chirurgia.

Il Rettore scrive che «i cicli ancora in corso proseguiranno a Ragusa». Una comunicazione fatta al tutto il personale dell’Università degli Studi e non inviata al Consorzio Universitario. Insomma, una chiusura del dialolo.

La motivazione: «Perchè il Consorzio universitario, nonostante gli accordi conclusi nel corso dell’incontro svoltosi tra i rappresentanti delle parti il 29 maggio scorso, non ha corrisposto gli importi dovuti per l’anno accademico 2008/2009, né ha fornito le idonee garanzie richieste, entro il 31 maggio 2009, termine ultimo posto dagli Organi di governo di Ateneo per il saldo dei debiti pregressi da parte degli enti finanziatori».

Ma il presidente Giovanni Mauro non ci sta ed in conferenza stampa ha rintuzzato alle accuse del Rettore con carte alla mano: «Non potevamo garantire entro il 31 maggio nulla considerato che il 30 era sabato ed il 31 domenica. Lo abbiamo fatto lunedì primo giugno e mercoledì 3 (il 2 era festivo) abbiamo inviato tutto a Catania tant’è che risulta agli atti che l’Università di Catania - aggiunge il presidente Giovanni Mauro - ha incassato un milione e mezzo di euro giovedì 4 giugno.

Abbiamo anche inviato una lettera di garanzia per il resto del debito dalla Banca Agricola che cura la nostra tesoreria. Ci sentiamo come coloro che hanno subito un furto con destrezza e sono meravigliati per questo».

Il presidente Mauro è un fiume in piena: «Il Rettore aveva rinviato il Senato Accademico ed il Cda da venerdì 5 giugno a martedì 9 giugno. Poi, invece, ieri è arrivata la doccia fredda. Siamo in presenza di un grande raggiro o di una grande finzione.

È per questo che abbiamo dato un incarico ad un legale, l’avvocato Gianandrea Chiavegatti dell’Ancun per adire le vie legali in sede civile, amministrativa, contabile e penale». Consorzio Universitario disposto ad andare fino in fondo «anche perchè - ha incalzato Giovanni Mauro - non è possibile rescindere le convenzioni unilateralmente e non è possobile rescinderle per morosità».

Per quanto accaduto era abbastanza arrabbiato Franco Antoci, presidente della Provincia e da qualche giorno nuovamente componente il Cda del Consorzio.

«Mi sento preso in giro e sono ancora più arrabbiato perchè sono stato preso in giro come istituzione. Non si può giocare in questa maniera. Noi siamo persone corrette che abbiamo onorato i nostri impegni. Quello del Rettore è un atto che ci offende. Io nel Cda ero contrario a pagare perchè avevo detto: ”questi ci fanno gioco”».

Poi, Antoci, si scaglia contro il Rettore ancora in maniera più dura: «Non pensavo mai e poi mai che uno che si chiama Magnifico arrivasse a questi comportamenti scorretti. Manifesteremo in maniera eclatante, noi l’Università non la vogliamo perdere a costo di attivare convenzioni con altri. I ragusani siamo considerati ”babbi”, ma non fino a questo punto».

Anche l’onorevole Sebastiano Gurrieri si è detto pronto ad iniziare la protesta: «Sto inizinando a scaldare i motori. Non sopporto la presa in giro. Io ero presente all’incontro del 29 maggio quando il Rettore ci ha assicurato che era tutto a posto». Il rappresentante degli studenti, Paolo Pavia, ha dichiarato che è pronto a costituirsi pare civile contro l’Università di Catania».


fine giugno:Si profila una conclusione della vicenda, diventata quasi un cult, dell’università iblea. Dopo le numerose manifestazioni di protesta da parte degli studenti, delle personalità politiche ed istituzionali e del Cda del Consorzio Universitario Ibleo, finalmente una soluzione positiva all’orizzonte. Dopo l’incontro di oggi con la Segreteria Tecnica del Ministro Gelmini (cui ha preso parte anche il Presidente del Consorzio Universitario, Giovanni Mauro), il Rettore, Antonino Recca, ha aperto alle nuove proposte. Il dialogo può ripartire e si profila un possibile accordo.

La soluzione concordata tutelerebbe il mantenimento delle facoltà di Giurisprudenza, Lingue e Agraria, ma esclude quella di Medicina e Chirurgia per vicende note a tutti. Quest’ultimo corso di laurea, infatti, sarà trasferito a Catania, anche perchè manca il sostegno delle aziende sanitarie che, oltretutto in questo momento, vivono una fase di riassestamento per via del riordino del servizio sanitario regionale previsto dalla recente riforma sanitaria siciliana.

Nessuna notizia, ancora, per quanto riguarda le facoltà di Modica per le quali si prospetta la possibilità del tutoraggio. Situazione che, comunque, sarà meglio definita nelle prossime settimane.

Domani dovrebbe tenersi una seduta del consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario per dare avvio all'ufficialità dell’accordo. Punti cardine della trattativa la garanzia, da parte del Consorzio Ibleo di portare a termine il pagamento di 2 milioni e 400 mila euro per l’anno accademico in corso, cioè il 2008/2009 entro il 30 settembre e la revoca delle azioni giudiziarie intraprese contro il rettore.

IL Consorzio, dunque, pagherà tutto nei tempi previsti e contestualmente chiededi attivare, i primi anni dei corsi di Laurea delle tre facoltà con le convenzioni attualmente in vigore. E ancora, verrà predisposto subito un tavolo tecnico per stabilire una transazione novativa che prevede, per l’anno accademico 2010/2011 nuove convenzioni nel rispetto dei requisiti necessari per le sedi decentrate previsti dalla legge 270 del 2004. Il "tavolo tecnico" sembra possa insediarsi già da martedì prossimo nella sede del Ministero dell’Istruzione.

Una vicenda che dimostra come l’unione aiuta a vincere grandi battaglie e come la politica, abbandonati colori, personalismi e passerelle riesca a fare qualcosa di concreto che punti al bene della collettività e non al proprio.

Che, al di là delle polemiche, il Consorzio ha dimostrato, seppur commettendo degli errori in passato, di essere in grado di amministrare e di gestire un bene importantissimo per la nostra provincia.

Ma, lasciatelo dire, dimostra come i giovani, a differenza di ciò che spesso viene detto, sanno lottare per ciò in cui credono, sanno far sentire la propria voce in modo civile, ma chiara, impegnata e forte.

Dimostra che hanno speranze, ideali e sogni e credono di potere essere una forza fondamentale nella società e nel mondo.

Al Rettore finalmente un plauso, dopo tante critiche, per aver dimostrato che anche se nella vita ascoltare è più difficile che parlare, si può farlo e che, forse, così, si risulta molto più popolari, ma, soprattutto, molto più umani.

Passata la grande paura, almeno per il territorio ibleo, il Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario si è rimesso all’opera. Questa mattina la riunione nei locali dell’ex distretto per prendere atto dei passi in avanti, compiuti attraverso l’interlocuzione al ministero, del presidente Giovanni Mauro che questa mattina non c’era, essendo rimasto ancora a Roma per perfezionare i termini dell’accordo che, martedì, in sede tecnica, dovrebbe permettere il salvataggio dei corsi di laurea in Scienze tropicali e sub tropicali, di Lingue e letteratura straniera e di Giurisprudenza.

Più complesso il discorso per quanto riguarda Medicina per cui questo corso, a partire dalla prossima stagione accademica, dovrebbe essere soppresso, almeno per quanto concerne il primo anno.

"Il problema per Medicina - dichiara Gianni Battaglia - è soprattutto legato alla clinicizzaizone che, putroppo a Ragusa non può avvenire perhcè mancano molti reparti. Oltretutto in quetsa fase non è possibile avere interlocutori nelle aziende sanitarie impegnate per la scadenza dei termini della riforma sanitaria regionale siciliana. "

I componenti del Cda, presieduto oggi dal vicepresidente Gianni Battaglia, hanno manifestato la propria soddisfazione per il fatto di essere riusciti, in qualche modo, a recuperare terreno rispetto alle posizioni intransigenti dell’Università di Catania.

"Credo che l'incontro a Roma - dichiara Gianni Battaglia - abbia posto le basi per degli spiragli assolutamente positivi e da questi si possa partire per aprire un'interlocuzione diversa che tuteli, negli anni a venire, il futuro della nostra università".

metà luglio:

È stato approvato dall’assemblea dei soci nel corso della seduta di ieri. Per il Consiglio di amministrazione presente il vice presidente Gianni Battaglia (il presidente Giovanni Mauro era fuori sede). Un bilancio di cinque milioni e 200mila euro che è stato approvato all’unanimità dei presenti.

Era assente soltanto il comune di Vittoria. Hanno detto sì il vice sindaco di Ragusa,Giovanni Cosentini, il presidente della Provincia, Franco Antoci, il presidente dell’Alui, Carmelo Arezzo, il sindaco di Modica, Antonello Buscema, e l’assessore comunale di Comiso, Maria Rita Schembari.

L’assemblea dei soci ha anche discusso delle vicende legate ai rapporti con l’Università di Catania concordando con l’accordo stipulato a Roma tra il presidente Mauro ed il rettore Recca e condividendo anche la chiusura del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Gianni Battaglia ha illustrato ai soci tutti i percorsi che si stanno facendo per l’anno accademico 2009/2010 e cioè per i corsi delle facoltà di Agraria, Giurisprudenza e Lingue e Letterature Straniere.

metà agosto:

Polo autonomo di Ragusa e analisi facoltà per facoltà della situazione universitaria nel capoluogo. Ieri mattina proficuo vertice a Catania tra il Presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Giovanni Mauro, il Rettore Antonino Recca ed il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, Giovanni Bocchieri.

Anche nella settimana di ferragosto il presidente Giovanni Mauro chiamato a fare gli straordinari. Ed a Catania sono arrivate buone notizie perchè non solo l'anno accademico 2009/2010 parte con i 3 corsi di laurea di Agraria, Giurisprudenza e Lingue, ma è stato ribadito sia dal Consorzio che dall'Università di Catania di voler proseguire il percorso per i prossimi anni accademici con le nuove convenzioni che saranno stipulate ai sensi della legge 270, che è quella che stabilisce i requisiti minimi per la sopravvivenza delle singole facoltà.

Nel corso del vertice si è verificato il numero degli iscritti e le percentuali di abbandono facoltà per facoltà e l'unica perplessità è suscitata dallo scarso numero di iscritti nella specialistica di agraria (appena 10), che se verrà confermata anche quest'anno ricadrebbe sotto la mannaia delle previsioni dei decreti attuativi previsti dalla riforma Gelmini.

Si è poi discusso e deciso di avviare l'iter per la realizzazione del Polo Universitario autonomo di Ragusa che consentirà la totale autonomia gestionale e finanziaria del Consorzio rispetto all'ateneo catanese, mantenendo invece invariate le sinergie legate alla didattica con insegnamenti di eccellenza che costituiscono non solo qualificazione ulteriore della nostra sede universitaria ma anche elemento necessario allo sviluppo del territorio.

Il presidente Giovanni Mauro porterà la discussione lunedì nel Cda per verificare il percorso. Se dovesse esserci condivisione, poi, la discussione passerà all’assemblea soci. Nel corso della riunione il presidente Giovanni Mauro ha ringraziato il ministro Gelmini, attraverso il dottor Giovanni Bocchieri, per il determinante intervento nella vicenda ed ha aggiunto che ora tutti gli sforzi potranno essere posti a beneficio delle nuove iscrizioni e nel rendere sempre più qualificante e competitiva la formazione universitaria in provincia di Ragusa.

metà ottobre:

L’assemblea dei soci del Consorzio Universitario Ibleo, presieduta da Giovanni Mauro, ha adottato la bozza di statuto che dovrà essere adesso inviata agli organi consiliari degli enti soci. Anche se ieri mattina erano presenti solo il comune di Ragusa con il vicesindaco Giovanni Cosentini ed la Provincia regionale con il presidente Franco Antoci, e l’Alui con Carmelo Arezzo.

La vicenda della modifica allo statuto ha interessato le parti per tanto tempo e si sono spese riunioni consiliari e vertici tra esponenti del Consorzio e capigruppo consiliari.

Alla fine ieri mattina nella bozza che era stata predisposta dal Cda l’assemblea soci ha apportato tre modifiche, proposte dal socio Comune e fatte proprie dal socio Provincia, che sono: riduzione da quattro a tre anni della durata dell’incarico ai consiglieri di amministrazione, un no al comitato tecnico scientifico, mentre per quanto riguarda gli emolumenti ai consiglieri sarà l’assemblea dei soci a decidere se indennità o gettone.

E’ stata una assemblea litigiosa con Gianni Battaglia, il vice presidente, che si è scagliato contro Franco Antoci, abbandonato poi la seduta perché avrebbe detto che “l’atteggiamento dell’Udc nel chiedere l’azzeramento del Cda con il suo deputato Orazio Ragusa è un comportamento irresponsabile che delegittima il consiglio di amministrazione nel momento più importante della trattativa con Catania”.

Anche perché il rettore Recca è intenzionato a chiudere con il decentramento ed a rilanciare il quarto polo pubblico frutto di una sinergia con Ragusa e Siracusa. Gianni Battgalia, interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

In sostanza la cancellazione del comitato tecnico scientifico è un attacco al Partito Democratico il quale aveva chiesto l’inserimento di questo organismo. Del resto era uno dei pochi punti che aveva chiesto il Pd. E’ chiaro che adesso quella dichiarazione di responsabilità che il Partito Democratico aveva fatto venerdì e cioè che i gruppi consiliari avrebbero approvato lo statuto potrebbe venire meno.

Nel Cda il Pd è rappresentato da Gianni Battaglia e da Sebastiano Gurrieri.
Non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte del Consorzio Universitario, ma c’è solo un comunicato stampa di Franco Antoci che dichiara: “È sicuramente un passo importante – dichiara il presidente della Provincia, Franco Antoci - che auspichiamo porti, in tempi brevi, alla definitiva approvazione dello statuto per consentire anche l’ingresso di privati nel Consorzio, con l’apporto di ulteriori risorse economiche.

L’emergenza universitaria non è, infatti, finita perché vi è da coniugare il monte risorse disponibili con esigenze di organico universitario previsti dalle nuove norme stabilite dal Ministro Gelmini a partire dall’Anno Accademico 2010-2011. L’attuale consiglio di amministrazione - conclude il Presidente Franco Antoci – ha sinora, con serietà e competenza, affrontato la situazione, ma è chiaro che occorre da parte del territorio tutto, la presa di coscienza che senza una grande sinergia istituzionale, politica e sociale sarà difficile, statuto o non statuto, superare questo momento”.

Dopo l’assemblea dei soci era in programma anche la riunione del Consiglio di amministrazione che è proseguita con il tenore della litigiosità.

Nel Cda a scatenarsi contro l’Udc anche Sebastiano Gurrieri e Saverio La Grua che di certo non hanno fatto sconti ad Antoci.

Il Cda doveva occuparsi del piano formativo, ma il presidente Mauro è stato costretto ad aggiornare i lavori a venerdì. Un periodo nebuloso al Consorzio Universitario. Anche perché la richiesta di Orazio Ragusa nel chiedere l’azzeramento del Cda va contro anche a Franco Antoci che dopo le dimissioni di Drago è un consigliere di amministrazione. Ma il Cda difficilmente può essere mandato a casa prima del gennaio 2011 a meno che non ci siano dimissioni volontarie.

metà novembre:IV Polo universitario, anche Caltanissetta
Sinergia e unione tra Siracusa e Ragusa

Si continua a lavorare al quarto polo pubblico che dovrebbe vedere assieme i Consorzi di Siracusa, Ragusa e la Kore di Enna. Ma non è escluso che anche Caltanissetta possa farte parte dell’ambizioso progetto. E c’è la volontà comune delle Province di Ragusa e di Siracusa di unire le forze per affrontare insieme le problematiche universitarie delle rispettive province. Perchè sia Ragusa che Siracusa vivono i momenti difficili con l’Ateneo di Catania. I rapporti tra i Consorzi Universitari ed il rettore Antonino Recca sono sempre più duri e critici in vista anche dell’entrata in vigore dei requisiti minimi previsti dall’anno accademico 2010/2011.

Tra Ragusa e Siracusa la sinergia istituzionale emersa nel corso del colloquio strettamente interlocutorio tra il presidente della provincia, Franco Antoci, e quello della provincia di Siracusa, Nicola Bono, cui hanno partecipato anche il presidente del Consorzio Universitario ibleo Giovanni Mauro ed il rappresentante di quello aretuseo Mario Cavallaro. «Prima di entrare nella fase decisionale sul futuro dell'Università - afferma Antoci - col presidente Bono abbiamo deciso di camminare insieme nella scelta della proposta formativa e nell'interlocuzione con il Ministero dell'Università e col Governo regionale».

E la provincia di Siracusa potrebbe recitare un ruolo di primo piano considerato che al governo nazionale è presente con il ministro Stefania Prestigiacomo ed al governo regionale con l’assessore Tutti Bufardeci che soltanto sabato ha lanciato il quarto polo pubblico. Regione che dovrebbe dare una mano di aiuto ai Consorzi anche se i fondi cominciano a mancare. Insomma, è una situazione in chiaroscuro che mette in apprensione tutti. Ed intanto lunedì prossimo il territorio ibleo si interrogherà alla sala Avis, con inizio alle 9.30, nel corso della riunione degli Stati Generali dell’Università. Gli studenti auspicano che non sia la solita passerella, ma che l’incontro possa servire. I problemi con Catania ed i problemi a Lingue hanno rallentato il processo di approvazione delle modifiche allo statuto. Consiglio provinciale e consiglio comunale di ragusa sono in stand-by. E non sono più assillati.

fine novembre:

Università/1 "Non ci sono più le condizioni per continuare"

«Non si può fare Università con la carta bollata, ma non ci sono più le condizioni istituzionali per proseguire i rapporti con le sedi decentrate altrimenti si corre il rischio che chiude anche Catania».

Il magnifico Rettore Antonino Recca, in modo schietto, fotografa la situazione ed aggiunge: «Sto facendo pressioni con il ministero all’Università per il riconoscimento del quarto polo pubblico a Ragusa e Siracusa. A mio avviso - dice il Rettore - ci dovrebbe essere pure Enna.

Non è più possibile continuare così perchè Catania deve riscuotere crediti per 60 milioni di euro di cui soli 30 da Enna. Capisco che Ragusa deve dare poco, ma non ha rispettato la data del protocollo d’intesa firmata a Roma il 30 giugno».

Il rettore aggiunge: «A questo punto non è il milione e mezzo di euro che doveva essere versato entro il 31 ottobre, ma non ci sono le condizioni per continuare. Ricordo, altresì, che con la presidenza Drago l’Ateneo ha fatto una transizione nella quale ha perso 6 milioni di euro. Catania così rischia la chiusura e questo sarebbe un danno per Ragusa e Siracusa e per gli studenti di queste due province che sarebbero costrette ad andare fuori».

Il rettore è un fiume in piena e dice: «La nostra politica universitaria è mettere al centro lo studente. Per esempio con il trasferimento di Medicina da Ragusa a Catania abbiamo avuto 10 richieste di studenti che sono in difficoltà economiche. Con gli accertamenti della Guardia di Finanza di Ragusa che ringrazio per la celerità abbiamo deliberato un contributo di 5.000 euro ciascuno per permettere loro di continuare gli studi».

In sostanza il rettore ribadisce nei suoi concetti che dall’anno accademico 2010/2011 non saranno attivati i primi anni dei corsi di laurea a Ragusa. «Sugli anni succesivi al primo vedremo cosa fare. Decideremo dopo, ma se dovessero esserci particolari esigenze l’Ateneo continuerà i corsi fino ad esaurimento».

Fin qui il rettore di Catania. Intanto l’altro ieri sera i presidenti delle province di Ragusa e Siracusa, Franco Antoci e Nicola Bono, il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, il presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Giovanni Mauro, ed il suo vice Gianni Battaglia, ed i rappresentanti del Consorzio di Siracusa hanno avuto un incontro al ministero per il quarto polo.

Si sta cercando di ottenere il riconoscimento dell’autonomia con il prossimo piano triennale che dovrà essere varato entro il 31 dicembre.

inizio febbraio:

Rapporti sempre tesi tra Consorzio e Recca

I consigli comunali e provinciale degli enti soci del Consorzio Universitario, presieduto da Giovanni Mauro e composto da Gianni Battaglia, Saverio La Grua, Sebastiano Gurrieri, Carmelo Arezzo, Franco Antoci e Innocenzo Leontini, saranno chiamati a breve e con molta sollecitudine ad approvare le nuove convenzioni che regoleranno il rapporto tra il Consorzio Ibleo e l’Ateneo di Catania anche perché dall’anno accademico 2010/2011 dovrebbero entrare in vigore i requisiti minimi dettati dal decreto 270 della Gelmini.

Il condizionale è d’obbligo anche perché nel disegno di legge mille proroghe potrebbe essere inserita una proroga appunto del nuovo dispositivo e quindi un’entrata in vigore della nuova legge dall’anno accademico 2011/2012. Stando alle notizie che sono state apprese al Consorzio Universitario le vecchie convenzioni sono state risolte dal rettore Recca perché l’ente ragusano è stato inadempiente, cioè per non aver versato entro il 31 ottobre e comunque entro il 7 gennaio, ultimo termine della diffida, un milione e mezzo, ma solo 320.000 euro. Ovviamente il Consorzio presenterà ricorso.

La nuova convenzione che stabilisce per ogni corso di laurea un impegno del Consorzio fino ad un massimo di un milione e 830 mila euro è stata inviata al rettore dopo l’approvazione dell’assemblea dei soci in data 8 gennaio come da protocollo numero 52. Ma il rettore vuole le delibere del consiglio comunale di Ragusa e del Consiglio provinciale, cioè degli enti che si devono assumere l’onere delle spese. Ed il Consorzio Universitario ha inviato a Palazzo dell’Aquila e viale del Fante la bozza di convenzione il 19 gennaio scorso come da protocollo numero 133. Quindi per ogni corso di laurea servono fino ad un massimo di un milione e 830 mila euro di cui 1.600.000 euro per le spese di 20 docenti.

Ma nell’anno accademico 2010/2011 non ci vorranno tutti questi soldi anche perché i docenti dovranno essere strutturati a Ragusa e lo potranno essere dopo avere bandito i concorsi. Allo stato attuale ad Agraria sono strutturati a Ragusa 9 docenti, a Lingue 16 docenti e a Giurisprudenza 10 docenti. Un totale di 35 docenti che costeranno complessivamente due milioni e 800mila euro a cui vanno aggiunti 690 mila euro per spese di funzionamento.

Un ammontare di tre milioni e mezzo di euro, lontani dai cinque milioni e mezzo quando si arriverà a regime. Gli enti, se ancora lo vogliono e se sussistono le condizioni di avere rapporti ancora con l’Università di Catania, dovrebbero approvare di corsa la convenzione.

6 febbraio: ULTIMO ATTO:

Depositato in Tribunale un fascicolo per annullare la diffida

Il Consorzio Universitario Ibleo, presieduto da Giovanni Mauro, con il suo legale, l’avvocato Guido Ottaviano, ha presentato ricorso al Tribunale di Ragusa in base all’ex articolo 700 del codice di procedura civile (carattere d’urgenza) contro la diffida dell’Università di Catania e del suo rettore Antonino Recca. L’Ateneo lo scorso 15 dicembre aveva diffidato il Consorzio a pagare la somma di oltre un milione e mezzo di euro entro il 7 gennaio, pena la risoluzione delle convenzioni in atto. Ed infatti con succesiva nota del 15 gennaio il rettore ha comunicato la risoluzione delle convenzioni.

Con il ricorso corposo (sono stati presentati 39 allegati) il Consorzio chiede al Tribunale di dichiarare nulla la diffida, ordinando all’Università di Catania di adempiere agli obblighi che risultano dalle convenzioni che ci sono in atto riguardo i corsi di laurea di Scienze Tropicali e Subtropicali, Lingue e Letterature Straniere e Giurisprudenza. Fin qui le questioni di carattere giudiziario.Ma intanto il Consiglio provinciale ed i consigli comunali degli enti soci sono chiamati ad approvare la nuova convenzione per i corsi da attivarecon i requisiti necessari previsti dalla legge 270. Una convenzione che prevede un costo a corso di laurea (triennale più specialistica) fino ad un milione e 830 mila euro. Per quanto riguarda la Provincia, il presidente del Consiglio, Giovanni Occhipinti, ha inviato l’atto in commissione per il parere, per portare la convenzione all’aprovazione dell’aula.

L’argomento è stato trattato anche ieri nella conferenza dei capigruppo al Comune di Ragusa. Ed anche qui presto arriverà in commissione. È stato il consigliere Sonia Migliore a sollecitare l’argomento. Occhipinti, inoltre, la prossima settimana ha intenzione di convocare una seduta congiunta della conferenza dei capigruppo di Comune e Provincia per accelerare l’iter

Ma intanto il Consiglio provinciale ed i consigli comunali degli enti soci sono chiamati ad approvare la nuova convenzione per i corsi da attivarecon i requisiti necessari previsti dalla legge 270. Una convenzione che prevede un costo a corso di laurea (triennale più specialistica) fino ad un milione e 830 mila euro. Per quanto riguarda la Provincia, il presidente del Consiglio, Giovanni Occhipinti, ha inviato l’atto in commissione per il parere, per portare la convenzione all’aprovazione dell’aula.

L’argomento è stato trattato anche ieri nella conferenza dei capigruppo al Comune di Ragusa. Ed anche qui presto arriverà in commissione. È stato il consigliere Sonia Migliore a sollecitare l’argomento. Occhipinti, inoltre, la prossima settimana ha intenzione di convocare una seduta congiunta della conferenza dei capigruppo di Comune e Provincia per accelerare l’iter.


“Il rinvio a data da destinarsi dell'approvazione della nuova Convenzione con l'Università di Catania apre uno scenario fatto di interrogativi a cui necessita dare con urgenza chiarimenti e risposte certe da parte dei vertici del Comune e della Provincia”.

E’ questo il pensiero del consigliere di amministrazione Sebastiano Gurrieri, il quale aggiunge che “se appare legittima la richiesta di richiedere altro tempo per ulteriori approfondimenti, sarebbe stato più che ragionevole aspettarsi che si fissasse contestualmente una nuova e certa data della riconvocazione”.

Perché il rinvio ha ha nuovamente innescato la ridda di forze sotto traccia che, come primo effetto, ha avuto la ripresa dell’ossessiva richiesta delle dimissioni del Presidente Giovanni Mauro. Intanto il nuovo statuto approvato diventerà operativo il prossimo 5 marzo con la formalizzazione notarile.

“A questo punto, fatti salvi i momenti di approfondimenti e di ulteriori verifiche, credo che sia doverosa la richiesta di atteggiamenti coerenti e puntuale riscontro tra gli atti che producono le due amministrazioni, che, al tempo stesso, sono anche espressione di precise maggioranze.

Se non è così, o se non è più così – dice Gurrieri – si chiamino allora le cose con nome e cognome, si dica se ci sono o no le maggioranze consiliari che hanno espresso giunte e decisioni e si riporti ordine e trasparenza in quella che sembra essere sempre di più una involuzione gelatinosa ed equivoca, soprattutto per l’intersecarsi di elementi che alla luce dovrebbero essere distanti e opposti. Non è possibile che ogni volta che si giunge ad importanti momenti di svolta in positivo nella crescita della struttura universitaria iblea si debba assistere al fuoco di sbarramento di forze reciprocamente repulsive ma ogni volta integrate nell’assalto alla diligenza, senza preoccuparsi dei danni che si procurano nelle aspettative degli studenti. Che ognuno si assuma allora, alla luce del sole, le proprie responsabilità e agisca di conseguenza, senza galleggiamenti”.


INIZIO MARZO:

I lavoratori del consorzio universitario ibleo chiedono le dimissioni del cda del Consorzio

Avrà massimo venti giorni di tempo il legale del Consorzio Universitario, l’avvocato Guido Ottaviano, per consegnare una memoria difensiva alle controdeduzioni dell’Ateneo di Catania che ieri mattina si è costituito nel ricorso avanzato dal Consorzio davanti al giudice del Tribunale di Ragusa.

Una causa civile, in base all’articolo 700 (procedura d’urgenza), per chiedere l’annullamento della diffida fatta dall’Ateneo di Catania il 18 dicembre scorso al Consorzio che ha portato alle risoluzioni delle convenzioni che erano vigenti: Agraria, Giurisprudenza e Lingue. Il giudice Vincenzo Ignaccolo ieri mattina ha tenuto l’udienza. Il Consorzio era patrocinato dall’avvocato Ottaviano, mentre l’Università dai due legali del Settore Avvocatura dell’Ateneo. Ma da dove nasce la querelle? L’Università di Catania ha diffidato il Consorzio perché entro il 31 ottobre non aveva versato la prima rata dell’anno accademico 2009/2010, cioè circa un milione e mezzo di euro. Una diffida che dava al Consorzio la possibilità di saldare entro il 7 gennaio pena la risoluzione delle convenzioni in base all’ex articolo 1454 del codice civile.

Il Consorzio Universitario il 29 dicembre scorso versò la somma di 320.000 euro accampando la giustificazione del rendiconto di medicina la cui convenzione è stata rescissa a far data dal 31 ottobre. Oltre alla causa civile c’è anche quella davanti al Tar che il legale a breve depositerà dopo averla notificata. Ed intanto per l’approvazione della nuova convenzione da parte dei consigli provinciale e comunale di Ragusa si sono separate le strade dei due organismi che si erano dati appuntamento alla Camera di Commercio lo scorso 23 febbraio. La conferenza dei capigruppo alla Provincia, presieduta da Giovanni Occhipinti (nella foto), ha deciso di andare avanti e trattare l’argomento nella seduta dell’8 marzo. Insomma, a viale del Fante vogliono assumersi la responsabilità di approvare la convenzione per cercare di salvare i corsi universitari di Ragusa.



la questione universitaria ad oggi

http://www.ilgiornalediragusa.it/attualita/15419-il-count-down-del-consorzio-universitario-e-la-bagarre-con-catania-continua.html

http://www.ilgiornalediragusa.it/attualita/15418-univerisita-stabilizzare-i-lavoratori-precari-il-duro-intervento-della-sindacale.html

http://www.ilgiornalediragusa.it/component/content/article/14537.html

http://www.unict.it/Public/Uploads/article/rs%20280210.pdf

Nasce il Circolo Universitario Ibleo (Servizio in tv su Video Mediterraneo)

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