AVVISO IMPORTANTE:BANDO DI CONCORSO DIRITTO ALLO STUDIO

l' Associazione Circolo Universitario Ibleo avvisa tutti gli universitari che è stato pubblicato il bando unico di concorso per l’attribuzione dei servizi e degli interventi per il Diritto allo Studio relativi all’anno accademico 2009/2010.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata ed inviata in modalità on-line entro il termine unico e perentorio del 31 agosto 2009.
...le borse di studio e gli altri pagamenti 2008/2009 sono in banca!

fai copia e incolla:

http://www.ersu.unict.it/web_bando0910/menu.html

http://www.ersu.unict.it/avvisopag17.html

L'ESPRESSO: LAUREATI PESSIMISTI D'EUROPA. IL FUTURO? "SARA' SENZA CARRIERA"

Nove universitari italiani su dieci preoccupati per le prospettive professionali. Quasi il doppio della media continentale. Come noi solo spagnoli e irlandesi. Olandesi e norvegesi tra i più ottimisti. I risultati dell’indagine del Trendence Institute su 196 mila studenti in 750 università europee. MOBILITA’: disponibilità a muoversi. STIPENDI: la paga attesa

di FEDERICO PACE

Nubi sempre più cupe sui cieli delle prospettive dei giovani italiani. Sempre più convinti che l’università non sia in grado di offrire le competenze necessarie per il mercato del lavoro, i ragazzi escono dalle facoltà italiane senza quasi più nutrire speranze per il futuro. Tanto che nove su dieci guardano con apprensione al proprio destino occupazionale. Molti di più di quanti non siano i loro coetanei, neppure loro troppo sereni, tedeschi, francesi o inglesi. E con l’ulteriore convinzione che con lo stipendio che i primi datori di lavoro offriranno loro sarà difficile pagare quel che c’è da pagare. I risultati, di certo poco confortanti, sono quelli resi noti dall’indagine del Trendence Institute di Berlino che ha ascoltato le opinioni di 196 mila studenti di 750 università in 22 nazioni europee.

Aspettative disattese. Gli universitari italiani sognano un impiego stabile in Banca d’Italia, Intesa SanPaolo e all’Unicredit Group. Mandano candidature alla Ferrero, L’Oréal o alla Procter & Gamble. Ma non si fanno illusioni. Sanno che dovranno aspettare. L’88 per cento degli studenti confessa di covare preoccupazioni per la carriera che li aspetta. Solo il 9,2 per cento guarda con tranquillità a quello che li aspetta. In tutta Europa non abbiamo pari. O quasi. Solo in Spagna ci sono meno giovani a cui è stato concesso di conservare sprazzi di fiducia (il 7,2 per cento). A cospetto di una media europea di ottimisti pari al 32,6 per cento, si distinguono soprattutto i norvegesi (61,9 per cento) e gli olandesi (61,2 per cento). Ma al di là dei paesi del Nord Europa, quasi sempre con migliori indicatori dei nostri, è vero che anche in Germania (46,6 per cento), Francia (37,3 per cento) e Regno Unito (19,5 per cento) le aspettative dei giovani sono migliori di quelle dei coetanei italiani.

Le riforme incompiute. Le tante riformulazioni del sistema universitario italiano, spesso neppure portate a termine, non trovano il gradimento dei giovani se è vero che il 39,4 per cento di loro pensa che i corsi delle facoltà frequentate non sono stati in grado di fornirgli gli skill richiesti dal mercato del lavoro. In Europa la media dei giovani che la pensa così è del 27,2 per cento e in alcuni paesi le convinzioni dei ragazzi sono quasi rovesciate rispetto alla situazione italiana. In Francia il 71 per cento dei giovani ritiene che le lezioni abbiano offerto loro gli strumenti necessari per il lavoro. In Olanda sono il 74,1 per cento e in Norvegia l’83,4 per cento. Gli spagnoli invece la pensano più o meno come noi.

Non troppo lontano. Nonostante le preoccupazioni però, nonostante molti abbiano deciso di andare via dall’Italia per trovare un degno sbocco professionale, la percentuale degli italiani che non sono disposti a muoversi è ancora più elevata rispetto a quella delle media europea. Uno su cinque si è detto non disponibile a trasferirsi. Anche nel caso in cui ricevesse un’offerta di lavoro interessante. In Europa il dato è fermo al 12,2 per cento. In alcuni casi è persino più basso: in Germania (8,6 per cento), Francia (5,3 per cento), Spagna (7,2 per cento) e Regno Unito (6,8 per cento). D’altro canto però, è vero pure che più di quattro italiani su dieci sono pronti a muoversi in ogni parte del mondo e il 22 per cento di dice pronto ad andare in qualsiasi nazione europea (vedi tabella).

Tempi più lunghi. Ma quanto ci vorrà per trovare il primo impiego? Quanto si dovrà aspettare per avere accesso alla prima occasione di lavoro? In Europa gli universitari programmano un’attesa media di poco superiore ai quattro mesi. In Italia invece, almeno se si dà retta alla percezione dei giovani, ce ne vogliono quasi sei. Più che in ogni altra nazione. In Norvegia bastano 2,9 mesi, in Francia e in Olanda (3,3) quasi la metà dell’Italia. Poco di più, ma sempre meno che da noi, ce ne vuole in Spagna (4,3 mesi) e Regno Unito (5,3 mesi).

Stipendi minimi. Se il lavoro arriverà, a tempo determinato probabilmente, la busta paga non sarà un granché. I laureati italiani si aspettano di firmare un contratto di lavoro con una retribuzione lorda annua pari a 19.127 euro (vedi tabella). In termini netti saranno, ovviamente, molti di meno. Meno di quanto non fossero l’anno scorso. La media europea è di 23.967 euro annui. I valori più alti si registrano in Danimarca (49.151 euro), Germania (40.689 euro), Norvegia (43.524 euro) e Svizzera (49.921 euro).

Ersu: Il CUI aderisce al documento:Residenze universitarie, la situazione è allarmante!

Al Direttore dell’ERSU Nunzio Rapisarda
Al presidente dell’ERSU Giuseppe Maugeri
Al Consiglio d’Amministrazione dell’ERSU
e p.c.
Al Magnifico Rettore dell’Università di Catania
Prof.re Antonino Recca

Oggetto: Dopo il dramma che ha colpito l'Abruzzo, si torna a parlare di edilizia scolastica ed arrivano le segnalazioni dagli studenti sulle condizioni disastrose degli istituti in cui studiano e abitano. L’Ersu non garantisce il diritto allo studio.


Le Associazioni studentesche dell’Università di Catania, Unipro, Whi not?, Nike, Campsu e C.U.I denunciano lo stato di totale confusione e abbandono in cui versano le residenze universitarie dell’ateneo catanese. Alla mensa “Centro”, dove, a causa delle infiltrazioni d’acqua, si rischia il crollo dell'edificio sono necessari interventi straordinari che inizieranno dalla prossima settimana. Questa struttura dovrebbe offrire, poiché la più grande, almeno 600 pasti giornalieri agli studenti ma oggi, a causa di profondi problemi strutturali, è quasi completamente chiusa. Solo una parte è stata riaperta per dare comunque un servizio agli studenti, anche se in modo parziale e come situazione tampone. Pertanto gli studenti dovrebbero trasferirsi nella residenza “Costa” un edificio costruito durante gli anni 70, così come molti altri palazzi della zona, quando le leggi antisismiche non erano ancora in vigore o in ogni caso non erano considerate vincolanti dai costruttori. Come dire; trasferire il malato al cimitero! La condizione in cui versa la realtà degli studenti è oramai sensibilmente compromessa da politiche sbagliate. Registriamo una profonda involuzione nella gestione dei fondi che devono garantire il diritto allo studio. Da quasi dieci anni l’Ente ha intrapreso un cammino che potremmo definire “a passo di gambero”; si partiva, nel 1996, con più di mille posti letto e ad oggi siamo arrivati con appena 449 così come da bando di concorso. A fronte di una popolazione di quasi 70mila studenti, di cui almeno 25mila sono fuori sede, neanche il 2% si vede garantito il diritto allo studio. Oggi dovremmo parlare di altro e cioè dei passi in avanti e dei risultati raggiunti come la costruzione del Tavoliere; una questione che abbiamo sollevato tante volte ma a cui non è seguita mai una risposta, ne da parte dall’Ente, ne dal Comune di Catania. Dovremmo parlare della “grande mensa” al Polo Umanistico, nel centro storico della città, dove peraltro sembra che dal nuovo anno accademico si trasferirà anche il polo di scienze della formazione. Niente di tutto ciò!
Anche a livello di politica regionale non è stato fatto quasi niente per restituire dignità agli studenti e più ancora ad una Università che sempre più è meno ospitante. La capacità di attrarre studenti viene si dalla didattica ma anche e soprattutto da quello che l’università offre in termini di diritto allo studio. L’Ersu in quanto ente regionale è sempre più compromessa da logiche politiche che arrestano il processo di sviluppo naturale. Per questo motivo informiamo anche Lei, Magnifico Rettore. Lei si è fatto garante di noi studenti. Il suo programma elettorale parla chiaro.
Proprio per questo registriamo il fallimento, almeno in questo campo, del Governo regionale e del suo ente di riferimento e pertanto chiediamo alla nostra deputazione regionale nella persona dell’On. Dino Fiorenza di presentare un’interrogazione all’ARS sullo stato degli enti di diritto allo studio siciliano, con particolare attenzione a Catania e i seguenti punti: lo stato delle residenze universitarie, lo stato del rapporto proprietario/affittuario delle residenze, e più in generale di verificare l’attuazione dei controlli e l’applicazione delle norme antisismiche, cosa ne è stato del progetto Tavoliere bloccato dalla giunta comunale Scapagnini. La stessa azione politica sarà intrapresa a livello provinciale dal capogruppo del Pd Alfonso Cirrone Cipolla e a livello comunale.
In questi giorni emerge con evidente chiarezza quanto si renda urgente e necessaria una riconsiderazione degli investimenti programmati e da realizzare in termini di servizi abitativi, mettendo nel giusto ordine di priorità gli interventi da eseguire. Pertanto:
CHIEDIAMO
Che per il bando di concorso anno 2009/2010 venga garantito almeno al 10% degli studenti il diritto allo studio. La nostra proposta è quella di garantire, oltre ai 449 posti letto assegnati per bando e oltre la proposta dello stesso ente di coprire con rimborsi fino agli 800 posti, di portare tutto ciò alla soglia del suddetto 10% e cioè allo scorrimento della graduatoria fino a circa 2500 posti letto.
Che tale punto venga seriamente preso in considerazione e inserito all’odg del prossimo Consiglio d’amministrazione.
Che venga illustrata l’azione dell’Ersu relativa all’acquisto di proprietà in conformità con le leggi antisismiche da adibire a residenze universitarie e mense.
Che venga trovata una soluzione al negato servizio di ristorazione per gli studenti del Polo Umanistico. Venga riconsiderato il vecchio progetto dell’ex calzaturificio o si prendano in considerazioni altre soluzioni come l’attivazione di convenzioni con i commercianti del luogo.
Che il Magnifico Rettore dell’Università di Catania dia un forte segnale di vicinanza agli studenti e per questo intervenga nelle sedi opportune. Che durante il suo secondo mandato venga riportato al centro il dibattito sul diritto allo studio utile a riportare serenità alla nostra università.


Le Ass. Unipro, Whi not? Nike, Campus, C.U.I

LA BATTAGLIA è DEFINITIVAMENTE VINTA, MA ORA SUBITO UN INCONTRO COL CONSORZIO

Abbiamo lottato, abbiamo temuto il peggio ,ma alla fine l'abbiamo spuntata! il contributo degli studenti, di concerto con le istituzioni, è risultato essenziale per la vittoria definitiva, che sin dall'inizio, abbiamo deciso fosse giusto, nn avesse colori di partito o bandiere di certi colori.
E' un risultato importante per il nostro presente, ma fondamentale per il futuro di quelle migliaia di ragazzi e ragazze che potranno usufruire di un servizio che sin dall'inizio abbiamo ritenuto di qualità; lungi da noi difendere l'università sotto casa per sfornare esami e lauree di basso livello, tutt'altro!
Noi abbiamo creduto nella difesa dell'università in nome e per conto della qualità e del livello dell'offerta didattica e fomativa.
Ad avvalorare questo principio è stata la nostra scelta, forte ma necessaria, di mettere fine all'esperienza "medicina e chirurgia" che nn risultava virtuosa nè per il territorio ma soprattutto per quegli studenti che, avendo deciso di fare il medico, nn erano in condizioni di potersi formare da MEDICI, mancando quelle condizioni idonee per continuare un percorso serio e responsabile.
Il CUI, componente fondamentale di questa battaglia, avendo proposto e contribuito alla formazione del COMITATO PRODECENTRAMENTO è orgoglioso di avere dato quella spinta propulsiva, insieme a tutti gli altri soggetti, per arrestare le scelte scellerate del rettore che si sono dimostrate inutili e vane, alla luce della forza delle nostre argomentazioni.
Non possiamo che ringraziare tutti quegli studenti che hanno dato vita a uno dei più grandi fermenti culturali e di partecipazione che rimarranno nella storia del movimento studentesco degli ulti 10 anni, probabilmente di più....(non lo diciamo noi questo ma gli stessi studenti catanesi che mai avevano visto tutto questo movimento e una così grande partecipazione!).
Grazie e tutti quegli studenti che c'hanno creduto, che hanno fatto sacriifi, che magari nn hanno potuto dare la materia e che hanno dovuto saltare l'appello, ma tutti i sacrifici sono stati ripagati dagli sforzi di quei 2 giorni.
Si, infatti per ben 2 giorni, per ben 2 volte, 200 studenti hanno preso l'autobus e col caldo asfissiante fatto 2 ore di viaggio all'andata e 2 ore al ritorno. Ma la nostra più grossa soddisfazione è che la politica, intesa come l'interesse per la nostra polis, nel caso specifico per la nostra polis universitaria, nonchè collettività e comunità universitaria, è riuscita ad ottenere un grande risultato.
I movimenti giovanili, le associazioni, ma ancor di più quello spontaneo movimento civico e di partecipazione sentita, nato dal basso, hanno creduto, lottato e vinto, dimostrando altresì che la nostra comunità iblea è tutt'altro che "babba", unendo alla forte determinazione una grande civiltà nel menifestare il nostro dissenso. GRAZIE DI CUORE A TUTTI!
Maa nn ci dobbiamo fermare: dobbiamo continuare a tenere alta l'attenzione per i problemi strutturali e materiali degli studenti, ci sono dei gap che possono essere colmati se noi saremo bravi a porli, continuando col dialogo che c'ha visto protagonisti col consorzio.
Quindi sin da subito chiederemo un incontro al consorzio e alle istituzioni iblee, per affrontare tutti i nodi irrisolti degli studenti, convinti che anche questi saranno sciolti se la volontà sarà ancora una volta quella di costruire insieme una università migliore per il presente e per il futuro dei nostri studenti

PS=un ringraziamento va anche agli studenti di siracusa e caltanissetta
che con noi hanno condiviso il percorso, nel metodo e nel merito, che ha prodotto questo straordinario risultato
Presidente CUI
Mario D'Asta



spulciate bene ho preso l'articolo dalla rassegna stampa dell'università di catania

fai copia e incolla su questo link e cerca l'articolo sulla questione universitaria iblea
http://www.unict.it/Public/Uploads/article/15.07.0

Nasce il Circolo Universitario Ibleo (Servizio in tv su Video Mediterraneo)

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