la proposta del quarto polo...finalmente!

E' QUESTO CIO' CHE VOGLIAMO...E' QUESTO CIò PER CUI CI SIAMO BATTUTI, ERA INUTILE PER NOI LA POLEMICA STERILE.IN QUESTI MESI SI è PENSATO PIU' A DISTRUGGERE CHE A COSTRUIRE E NOI DEL CUI CI SIAMO VOLUTI SOTTRARRE A QUESTO TIPO DI LOGICA E DI RAGIONAMENTO.
NN LA DELEGGITTIMAZIONE DELL'UNO NEI CONFRONTI DELL'ALTRO, NN GLI STUDENTI CONTRO IL CONSORZIO O IL CONSORZIO CONTRO GLI STUDENTI, IL RETTORE CONTRO RAGUSA....
NOI ASPETTAVAMO CHE LA POLITICA ADDIVENISSE AD UNA SOLUZIONE CONDIVISA.ASPETTAVAMO UNA PROPOSTA SERIA:IL QUARTO POLO UNIVERSITARIO.
ORA DEVE INIZIARE UN'ALTRA FASE, CIOè QUELLA DI PENSARE ALL'UNIVERSITà CHE VOGLIAMO, ALL'UNIVERSITà STRETTAMENTE COLLEGATA ALLE VOCAZIONI TERRITORIALI DEL NOSTRO CONTESTO SOCIO-ECONOMICO, ALL'UNIVERSITà CHE DELLA RICERCA NE FA UN PILASTRO PORTANTE.

RAGUSA 24 APRILE 2010 CUI



http://www.ilgiornalediragusa.it/attualita/17728-universita-in-sicilia-il-dato-e-tratto-nascera-il-quarto-polo-universitario.html

Quarto polo, parte il rilancio
Prenderà avvio nell'anno accademico 2011-'12 e comprenderà Ragusa e Siracusa
Sabato 24 Aprile 2010Ragusa, LA SICILIA
La conferenza che si è tenuta a Catania sul quarto Polo universitario Ragusa sarà inglobata nel quarto polo universitario siciliano. La conferma è arrivata prima da Roma, giovedì in serata, e poi ieri mattina da Catania dove il rettore Antonino Recca ha tenuto una conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consorzio universitario ibleo Giovanni Mauro. Il quarto polo, che vedrà dentro anche Siracusa e Enna, nascerà però non il prossimo anno accademico. "L'Università di Catania è fiera di aver contribuito, con le proprie iniziative che hanno portato all'attenzione nazionale la questione del mantenimento delle sedi decentrate, alla prossima nascita del quarto polo universitario siciliano a rete, che prenderà avvio dal 2011-2012, che comprenderà certamente le sedi di Siracusa e Ragusa, e probabilmente anche Enna. Siamo inoltre lieti di annunciare che abbiamo finalmente trovato un accordo transattivo con gli enti locali siracusani per il mantenimento in quella sede delle attività didattiche nell'anno accademico 2010-2011, periodo di transizione prima dell'avvio della nuova università pubblica siciliana, e che stiamo inoltre lavorando rapidamente alla definizione di un accordo simile anche per la transizione dei corsi di Ragusa". Queste le parole usate dal rettore che ieri mattina ha parlato anche di una vera e propria "svolta" dopo l'incontro che si è tenuto al Ministero dell'Università, nel corso della quale il consigliere del ministro Gelmini, prof. Alessandro Schiesaro, ha consegnato ufficialmente uno studio di fattibilità sulle misure da adottare per il potenziamento e il riordino dell'intero sistema universitario siciliano. Ed è proprio in questo documento, predisposto a pochi giorni dall'approvazione del prossimo piano triennale di sviluppo delle università, che il Ministero ha ipotizzato l'istituzione della quarta università pubblica siciliana, a più di due secoli dall'istituzione dell'Ateneo di Palermo. Una realtà che dovrebbe prendere forma già a metà del mese di maggio, quando, in un'altra riunione romana, verranno indicati con maggior precisione quali sono le risorse pubbliche a disposizione del progetto e i corsi di laurea che potranno essere attivati. "Dopo mesi di silenzio sulle vicende delle sedi di Siracusa e Ragusa - ha premesso il rettore, aprendo l'incontro al quale hanno preso parte anche il direttore amministrativo Lucio Maggio e il presidente del Consorzio universitario di Ragusa Gianni Mauro - nei quali non abbiamo voluto alimentare polemiche con i rappresentanti politici di quelle città, oggi siamo lieti di annunciare la prossima istituzione del quarto polo. Una soluzione che avevamo individuato noi per primi, e che oggi diventa possibile grazie all'interessamento concreto del ministro Gelmini, la quale ha raccolto le nostre preoccupazioni, al contributo tecnico dei suoi più stretti collaboratori, alla vicinanza del ministro Prestigiacomo e all'intenso lavoro dei responsabili e degli organi tecnici di Università ed enti locali".
Michele Barbagallo

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