IMPORTANTE: ASSEMBLEA STUDENTESCA

Gli studenti della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa stigmatizzano il metodo con il quale è stata messa in atto la cosiddetta "riforma" del sistema dell'istruzione e della ricerca in Italia impiegando lo strumento del decreto-legge, notoriamente destinato ad affrontare situazioni di necessità ed urgenza, ma utilizzato in questo caso dal governo in carica con il risultato di mortificare il Parlamento, espropriandolo di fatto della possibilità di dibattere in maniera civile e democratica su questioni vitali per il Paese e fondamentali per il futuro delle giovani generazioni.

Le misure previste dalla legge n°133 del 6 agosto 2008 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) prevedono tagli alle risorse finanziarie tali da compromettere per i prossimi anni l'erogazione di servizi adeguati da parte della scuola e dell'università, con gravissime ripercussioni sull'attività di ricerca, già adesso largamente sottodimensionata rispetto agli standard europei.

L'art.17 della legge, infatti, indirizzando gli scarsi fondi disponibili per la ricerca alla realizzazione di progetti in settori "tecnologici altamente stragici e alla creazione di una rete di infrastrutture di ricerca ad alta tecnologia localizzati presso primari centri di ricerca pubblici e privati", comporterà l'ulteriore perdita di risorse umane che dovranno reperire altrove i mezzi per realizzare i propri obiettivi. L'attività di ricerca si troverebbe così sottomessa a logiche aziendalistiche private, in base alle quali le risorse verrebbero impiegate solo in quei settori che possano garantire profitto alle imprese, sacrificando e mortificando gli studi umanistici e la ricerca di base.

L'ipotesi sciagurata di favorire la trasformazione degli atenei in fondazioni private (previsto dall'art.16 della suddetta legge) con la conseguenza dell'abolizione nei fatti del valore legale del titolo di studio, pone le premesse per una vanificazione del diritto stesso a compiere gli studi universitari, affermatosi negli ultimi tre decenni nel nostro Paese. In un simile contesto sarebbero maggiormente penalizzate le regioni del Mezzogiorno e i ceti meno abbienti.

Siamo consapevoli della necessità di una riforma che, oltre ad una redistribuzione e razionalizzazione delle risorse destinate all'istruzione e all'università, contempli una più profonda revisione della didattica e dell'offerta formativa, del reclutamento del personale docente, prevedendo un'efficiente amministrazione delle facoltà e dei poli universitari e, a tale scopo, gli studenti della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa auspicano una reale e seria collaborazione tra Governo e associazioni degli studenti, dei docenti e sindacati, in vista di una riforma che tenga conto delle esigenze delle diverse parti coinvolte.

Tanto premesso, gli studenti della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa, in preparazione della giornata nazionale di protesta indetta per il 14 novembre 2008, invitano gli studenti universitari, il personale docente, amministrativo e tecnico del comprensorio ibleo e tutti i cittadini a partecipare ad un'assemblea-dibattito indetta per il giorno 6 novembre 2008 alle ore 16,30 presso la Sala pluriuso Falcone-Borsellino in Ragusa Ibla per discutere e confrontarsi sulle conseguenze indotte dalla legge appena approvata.

p. il Comitato degli Studenti
della Facoltà di Lingue e Letterature straniere
di Ragusa

Il Consigliere di Facoltà

Paolo Pavia

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